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Il procedimento disciplinare carcerario: brevi riflessioni sulle questioni aperte

  • Avv. Desi Bruno
  • 19 lug 2021
  • Tempo di lettura: 1 min

L’esistenza di fattispecie e sanzioni disciplinari in ambito carcerario è prevista dall’ordinamento penitenziario (legge 354/75 e succ. modifiche, d’ora innanzi, O.P.) e dal regolamento di esecuzione introdotto dal D.lgs. 230/2000.

La riforma dell’ordinamento penitenziario del 1975 ha certamente innovato rispetto alla disciplina precedente, facendo leva anche su un parallelo sistema di ricompense, ma soprattutto orientando la finalità disciplinare a stimolare il senso di responsabilità delle persone detenute, sul presupposto che sicurezza interna e rieducazione siano strettamente connessi e l’ordine interno sia conditio sine qua non per realizzare la finalità rieducativa della pena e l’individualizzazione del trattamento (art. 1 O.P.).

Il tema del procedimento disciplinare è sconosciuto, o meglio in apparenza sconosciuto, perché è questione delicata che coinvolge la vita di migliaia di detenuti, degli operatori e dei magistrati di sorveglianza e può avere conseguenze importanti, anche se non automatiche, in tema di valutazione della liberazione anticipata ex art. 54 O.P. e dei permessi premio ex art. 30 ter O.P.

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