su Ristretti Orizzonti, 1 novembre 2019
di Desi Bruno e Stefania Pettinacci, responsabili dell'Osservatorio dei diritti umani, carcere ed altri luoghi di privazione della libertà personale della Camera Penale di Bologna.
Negli ultimi tempi si stanno intensificando gli interventi sulla situazione carceraria, in ragione dell'aumento preoccupante delle presenze, e del conseguente disagio sia per i detenuti che per gli operatori penitenziari.
Non c'è quasi giorno che passi senza che non arrivi una segnalazione sull'aumento della popolazione carceraria (circa 880 le presenze ad oggi), sui numeri crescenti ed abnormi delle persone gestite nell'infermeria(luogo dove spesso si trovano insieme detenuti comuni, collaboratori di giustizia, soggetti al regime di alta sicurezza, senza doverosa distinzione delle sezioni di provenienza o destinazione), sui rischi connessi alla presenza sempre maggiore di situazioni di disagio psichiatrico, su episodi di intolleranza di detenuti e quindi sulle problematiche connesse alla sicurezza in primis della polizia penitenziaria, sulla carenza di educatori (6 su 12! nonostante l'intervento ordinatorio della magistratura di sorveglianza), e quindi sulla difficoltà di lavorare per il reinserimento dei detenuti definitivi (circa 400 al carcere della Dozza), sulla mancanza di opportunità lavorative, di fondi, sulla problematicità dell'apertura delle celle ai detenuti (che stanno di fatto nel corridoio e in spazi comuni modesti se non impegnati in attività) e l'elenco delle criticità potrebbe allungarsi ancora molto.
A fronte di ciò bisogna ricordare che molti sono i riconoscimenti per il lavoro incessante della Direzione per l'apertura del carcere a mille iniziative volte a stabilire un ponte virtuoso tra il dentro e il fuori, anche con il contributo del mondo del volontariato e della chiesa..... [continua a leggere]
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